Spluga, Julierpass e Maloja
Scritto da Michele Della Torre il 17 agosto 2008 – 10:38
Informazioni riassuntive
- Lunghezza: 380 km circa da Cernobbio a Cernobbio
- Tempo impiegato: 8 h (compresa pausa e sosta per il pranzo)
- Link alla mappa di ViaMichelin. Google Maps questa volta non funziona perchè non permette di passare dallo Spluga…
Itinerario in breve
Partenza da Cernobbio alle 8, passaggio per Albese a recuperare Alex e salita verso Chiavenna tramite la SS36. La giornata prometteva benissimo, un 16 agosto senza una nuvola in cielo, ma il viaggio in superstrada non è stato esattamente caldo, ma sull’argomento clima torneremo tra qualche riga.
A Chiavenna, che è il punto di partenza e di arrivo di questo giro, il traffico è stato abbastanza intenso, ma per fortuna si è praticamente azzerato quando abbiamo iniziato a salire verso lo Spluga. Arrivarci non è difficile, basta seguire le indicazioni verso Madesimo. Prestare attenzione a Campodolcino dove un bivio permette di scegliere la strada: quella più breve (se non erro sul cartello sono riportati 5 km da Madesimo) è la strada vecchia, mentre quella più lunga (8, se la memoria non mi inganna) è quella nuova. La strada vecchia dal mio punto di vista è un’esperienza che ho fatto un paio di mesi fa da non ripetere, perchè non molto larga, piena di tornanti strettissimi e, soprattutto, un asfalto in condizioni insoddisfacenti; decisamente meglio la nuova, quindi oggi abbiamo preferito quest’ultima.
Prima della galleria di Madesimo bisogna girare verso lo Spluga: immediatamente il paesaggio cambia, ci si sente davvero in montagna. Non si vedono più centri abitati, c’è solo la strada e uno splendido panorama con alcune vette innevate.
Io sapevo che in altura facesse freddo, ma non credevo così tanto anche a metà agosto. Per la cronaca io ho iniziato a star bene con una maglietta a maniche corte, una a maniche lunghe, maglioncino e giacca da moto invernale, insomma, il tipico abbiglimento che uso nella stagione fredda.
La scelta dell’abbigliamento è forse l’elemento più critico per la buona riuscita di questo itinerario: è fondamentale ricordarsi che si sale fino ai 2284 metri del Julierpass e che fa davvero freddo. Sicuramente non è una cattiva scelta portarsi una maglietta o un maglione in più nello zaino; non so esattamente che temperatura ci fosse oggi, ma per il tratto svizzero consiglio senza dubbio un abbigliamento pesante.
Io sono freddoloso, è vero, ma se anche Alex, che ha sempre caldo, era in assetto quasi invernale è per certi versi la prova finale.
Nel punto più alto del passo dello Spluga si trova il confine di stato e la dogana, poi si scende verso Splugen; da qui bisogna dirigersi verso Thusis: se si dispone del bollino è possibile prendere l’autostrada, altrimenti basta seguire le indicazioni su sfondo blu per affrontare la strada extraurbana (la numero 13) che collega i due centri; noi abbiamo scelto quest’ultima opzione e non ce ne siamo di certo pentiti.
L’asfalto è molto buono, il traffico pochissimo e si passa anche su un ponte su una gola profonda 120m.
Da Thusis proseguire per Sankt Moritz, dopo qualche chilometro si arriva sulla strada extraurbana 3, che è quella che conduce fino a Chiavenna, e inizia la salita sulla Julierstrasse. Il paesaggio è magnifico, ma gli automobilisti che la frequentano sembrano avere un po’ troppa fretta: salendo tranquilli ho subito il sorpasso più terrorizzante della mia vita. Visto che mi faceva un po’ male il polso cercavo di cambiare il meno possibile, quindi prendevo le curve abbastanza larghe e non troppo forte: un idiota ha avuto la brillante idea di sorpassarmi a destra in curva con la sua macchina trainante una roulotte! Ero abbastanza senza parole, considerando che pochi secondi dopo ha sorpassato anche Alex, che mi precedeva, stringendolo verso l’esterno. Credo che non ci siano parole non volgari per descrivere un idiota del genere…
La Julierstrasse conduce sul Julierpass, il punto più alto del nostro viaggio, 2284 metri. Rispetto allo Spluga, la strada è più scorrevole e con curve più larghe, mentre il paesaggio è molto simile.
Proseguendo si arriva in pochi chilometri a Silvaplana dove bisogna proseguire per il Maloja, il cui passo sul versante orientale è fin troppo rettilineo, tant’è che si arriva al culmine senza nemmeno rendersene conto; le cose vanno meglio sull’altro versante, che seguendo questo itinerario è affrontato in discesa, dove sono tutti tornanti.
Proseguendo si arriva alla dogana e quindi si torna a Chiavenna, da dove poi abbiamo affrontato il percorso inverso verso Lecco per tornare a casa.
Punti di interesse
I tre passi, in particolare i primi due, sono senza dubbio luoghi splendidi che meritano di essere vissuti con calma per apprezzarne la bellezza.
A mio avviso questo itinerario è perfetto sia per chi ama la montagna sia per chi vuole divertirsi su strade bellissime.
agosto 20th, 2009 at 10:33
[...] le indicazioni per il passo e Chiavenna e si iniziano ad affrontare i tornanti della salita. In un articolo precendente ho già parlato del passo dello Spluga, ma c’è da dire che farlo al “contrario” [...]